Vecchio mondo? Nuovo mondo?

Il mondo del vino e tutti i suoi sapori

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La distinzione tra grandi maestri e nuovi arrivati.

È inevitabile: se è alle prime armi con la degustazione del vino e sta ancora scoprendo la terminologia correlata, è probabile che incontrerà non poche sorprese lungo il percorso che la disorienteranno. Una cosa in cui ogni appassionato di vino si imbatte durante il suo viaggio è il concetto di vini del “Vecchio mondo” e del “Nuovo mondo”. Ad esempio, dopo aver imparato a conoscere il Pinot nero e le sue caratteristiche in generale, potrebbe scoprire che esiste il Pinot nero del Vecchio mondo e il Pinot nero del Nuovo mondo, e addirittura che potrebbe servire un bicchiere diverso a seconda della tipologia!

Quindi, cosa significano questi termini e perché sono importanti? Per aiutare gli amanti del vino in erba a districarsi in questo ambito potenzialmente confuso, in questo blog parleremo delle differenze fondamentali tra i concetti di “Vecchio mondo” e “Nuovo mondo” e di come influiscono sul vino che sta degustando.

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Cosa significano “Vecchio mondo” e “Nuovo mondo”?

“Vecchio mondo” e “Nuovo mondo” non sono termini riservati solo al vino. Il loro uso è diffuso in vari contesti come semplici concetti storici e geografici che descrivono regioni del mondo diverse, soprattutto in relazione all’esplorazione e colonizzazione dei continenti.

Vecchio mondo” si riferisce all’Europa, al Nord Africa e al Medio Oriente, dove molte delle antiche civiltà hanno avuto origine e sono prosperate, come gli Egizi, i Greci, i Romani e vari imperi. Queste parti del mondo possiedono storie millenarie fatte di solidi scambi commerciali, esplorazione storica e colonizzazione. “Nuovo mondo”, invece, si riferisce principalmente ai continenti delle Americhe e dell’Oceania. Sebbene i popoli indigeni abbiano abitato queste terre per migliaia di anni, si usa l’etichetta “Nuovo mondo” per indicare la storia più recente di tali continenti, dopo l’esplorazione o la colonizzazione da parte delle nazioni europee.

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Vino del Vecchio mondo

In base a questo criterio generale, in ambito enologico il termine “Vecchio mondo” si riferisce alle regioni vitivinicole che vantano una lunga storia di viticoltura e vinificazione. Queste regioni sono per lo più situate in Europa e sono note per le loro pratiche di vinificazione tradizionali, ereditate soprattutto dagli imperi influenti che si sono susseguiti in Europa e nei suoi dintorni nel corso dei secoli. L’Impero romano, ad esempio, è noto per aver contribuito notevolmente alla diffusione di conoscenze e tecnologie, tra cui le tecniche di vinificazione che hanno permesso ai Paesi europei di perfezionare la coltivazione dei vigneti e la produzione del vino. Alcune importanti regioni vinicole del “Vecchio mondo” sono:

  • Francia: conosciuta da molti amanti del vino come il più grande paese produttore di vino in assoluto. In Francia si trovano alcune delle regioni vinicole più famose al mondo, come Bordeaux, la Borgogna e la Champagne, nonché alcuni dei vitigni più noti, tra cui Pinot, Merlot, Sauvignon blanc e Syrah.
  • Italia: un altro paese con un ricco patrimonio enologico e celebri regioni vinicole, tra cui la Toscana, il Piemonte e la Sicilia.
  • Spagna: patria della regione vinicola della Rioja e di vitigni degni di nota come il Tempranillo e il Cannonau, nonché di famose bevande a base di vino come la Sangria.
  • Portogallo: forse conosciuto soprattutto per il suo vino liquoroso. Ogni anno, persone provenienti da tutto il mondo visitano la valle del Douro per scoprire il patrimonio portoghese di produzione del porto.
  • Germania: rinomata per i suoi vini Riesling provenienti da regioni come la Mosella e il Rheingau.
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Vino del Nuovo mondo

Se il termine “Vecchio mondo” indica regioni vinicole con una lunga storia di viticoltura e vinificazione, la conclusione logica (e corretta) da trarre è che “Nuovo mondo” faccia riferimento a parti del mondo relativamente nuove alla produzione vinicola rispetto alla tradizione europea. Alcune delle regioni vinicole più conosciute del “Nuovo mondo” sono:

  • Stati Uniti: in particolare gli stati della California e dell’Oregon sulla costa occidentale e lo stato di Washington.
  • Argentina: famosa per i suoi vini Malbec.
  • Cile: il paese esportatore di vino più prolifico del Nuovo mondo.
  • Australia: patria di famose regioni vinicole come Margaret River e la Hunter Valley.
  • Nuova Zelanda: conosciuta in particolare per il suo Marlborough Sauvignon Blanc.
  • Sud Africa: diventato famoso per i suoi assemblaggi rossi in stile Bordeaux, lo Chenin blanc e il Pinotage.

Nonostante la loro comparsa relativamente recente sulla scena della produzione del vino, le regioni vinicole del Nuovo mondo sono tra quelle in più rapida crescita al mondo. La Cina, ad esempio, sta registrando un aumento della produzione di vino più veloce di qualsiasi altro Paese, mentre il riscaldamento climatico sta facendo sì che Paesi come il Canada, prima considerati troppo freddi, producano ora più vigneti.

Le differenze tra i vini del Vecchio e del Nuovo mondo

Abbiamo spiegato cosa significano Vecchio e Nuovo mondo, ma qual è la differenza a livello di qualità e come vanno degustati i rispettivi vini? Alcune variabili fondamentali fanno sì che i vitigni del Vecchio e del Nuovo mondo siano associati ad attributi e caratteristiche diverse. In alcuni casi, quindi, per un vitigno prodotto nel Vecchio mondo è necessario un certo bicchiere da vino progettato per valorizzarlo al meglio, mentre per lo stesso vitigno, ma coltivato nel Nuovo mondo, ne serve un altro. Quindi, quali sono queste variabili?

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Clima

Non la sorprenderà sapere che le differenze climatiche influiscono notevolmente sulle qualità di un vino. Temperature più alte durante il periodo di coltivazione danno luogo a uve con livelli zuccherini più elevati, acidità più bassa e maturazione più rapida. Al contrario, temperature più basse durante tale periodo danno luogo a uve con livelli zuccherini più bassi, maggiore acidità e maturazione più lenta.

In generale, le regioni vinicole del Vecchio mondo hanno climi temperati che generano vini finemente equilibrati e ad alta mineralità, mentre i vini del Nuovo mondo hanno spesso un’acidità inferiore e sapori fruttati pronunciati. Ne sono un esempio le principali regioni vinicole europee, come la Francia, l’Italia settentrionale e la Germania, tutte caratterizzate da climi temperati, per quanto riguarda il Vecchio mondo, e regioni come la California, l’Australia e il Cile per quanto riguarda il mercato del vino del Nuovo mondo. Tuttavia, non si tratta affatto di una regola ferrea, soprattutto nel caso dei vini del Nuovo mondo: molti Paesi (Nuova Zelanda, Canada) e regioni (Washington, USA) sono infatti caratterizzati da climi misti.

Terroir

Il terroir corrisponde all’ambiente naturale in cui viene prodotto il vino nel suo complesso, tenendo conto quindi del clima, ma anche del suolo e della topografia intorno ai vigneti.

La differenza fondamentale tra i terroir dei vini del Vecchio e del Nuovo mondo ha più a che fare con il valore che i viticoltori attribuiscono a questa variabile. I produttori di vino del Vecchio mondo danno molta importanza al terroir e gli stili di vino spesso riflettono le caratteristiche uniche della geografia e delle pratiche culturali di una regione. Il terroir è ciò a cui si fa riferimento quando si parla di “appellation d’origine contrôlée” (AOC) per alcuni vini francesi o di “denominazione di origine” per i vini italiani. Nel Nuovo Mondo, invece, ci si concentra meno sul terroir del vino e più sulle tecniche di produzione, il che ci porta alla prossima variabile.

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Tecniche di vinificazione

I produttori di vino del Vecchio mondo tendono a preferire i metodi di vinificazione tradizionali, ovvero con un intervento minimo da parte del viticoltore, a favore del processo di fermentazione naturale, che spesso genera vini equilibrati e acidi dalla complessità raffinata. Al contrario, i viticoltori del Nuovo mondo tendono piuttosto a utilizzare tecniche di vinificazione moderne, tra cui la fermentazione a temperatura controllata, nuove botti di rovere e vari metodi di affinamento che possono rendere i vini consumabili anche da più giovani.

Con così tante differenze nella produzione del vino nel Vecchio e nel Nuovo mondo non c’è da meravigliarsi se, alla fine, i vini ottenuti sono spesso molto diversi tra loro. Ecco perché, in alcuni casi, proponiamo bicchieri Vecchio mondo e bicchieri Nuovo mondo per lo stesso vitigno. Prendiamo, ad esempio, i nostri bicchieri RIEDEL Syrah e RIEDEL Shiraz. I bicchieri RIEDEL Syrah sono progettati per regalare un finale lungo e sapido a ogni sorso, dando risalto alle caratteristiche terrose e delicatamente fruttate dei vini Syrah del Vecchio mondo. I bicchieri RIEDEL Shiraz specifici per lo stile Nuovo mondo, invece, presentano un’apertura leggermente allungata che consente al vino di mantenere la sua struttura distinta mentre gli aromi intensi e fruttati si sviluppano all’interno dell’ampio bevante. Per maggiori informazioni sulla scelta del bicchiere giusto per il suo vino, consulti la nostra Guida dei bicchieri da vino.

Speriamo di aver chiarito a sufficienza la differenza tra i termini “Vecchio mondo” e “Nuovo mondo” e la loro associazione al vino. All’inizio le sembrerà una distinzione insolita, ma probabilmente le capiterà di averci a che fare lungo il suo percorso e le permetterà di capire perché l’etichetta di un certo vino riporta determinate qualità!